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IL MIO VESTITO BIANCO

Il mio vestito bianco è una ricerca astratta, la concezione di un pulito totale che non cè. Solo la neve fa provare questo, e per un pò ci riesce pure, quando nel sordo turbinìo tra frulli di passeri, regna quella difficile dolcezza e una felicità sospesa, rada. Nel mare chiaro che inzeppava gli orizzonti, stavo, come tutto, nelle braccia della neve, tra farfalle chiare come petali di mandorlo cadenti, a svanire in quel foglio che era uno sciupìo di bianco. Là nel mezzo, con la fotocamera a penzoloni, l'uomo in me cercava il suo candore in quel che pareva un messaggio, e durare una neve solamente. Presi coscienza, a confronto, della mia nullità, lasciando perdere campi bimbi e foto; e mi sono sentito piccolo ancor più di una formica, pronto a tornare come neve, alla terra, al cielo.

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