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Io purtroppo penso a quest'uomo, al suo silenzio al suo coprirsi,
al dolore che cammina sulle macerie degli assenti, e vede passare giorni
e ingombranti presenze che poi vagamente ricorda.
Ma trema giorno e notte di quel niente che lo avvolge, come un privilegio
una colpa che persiste, che sfibra sazia e non si estingue.
Scrivere, fotografare, dipingere: vocazione che attutisce un pò le colpe,
vizio vecchio del bambino che mette le mani sopra gli occhi,
così crede che nessuno poi lo veda.
PITTURA
FOTOGRAFIA
IO E SGARBI
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