IL MIO VEDO INFORME
Tutto ha peso, equilibrio, espressione, contenuto, forma, pure un graffio.
Mi son trovato spesso davanti a scatti incomprensibili, senza logica nè verso, inconcepibili; ma che avevano lo stesso un contenuto, un'anima, quindi un motivo di esistere e di non essere cancellati. Li ho allevati come figli autistici, trattandoli con l'attenzione di chi ha più bisogno, e come succede di solito in quei casi, alla fine me ne sono innamorato, fino a non poterne più fare a meno, sentendo poi il bisogno e la voglia di mostrarli. Il mio vedo informe, è un filone sicuramente derivato dalla pittura, dove si ha l'ambizione e la possibilità di creare il soggetto. Sicuramente qualcosa di gratificante, che pone chiunque guardi i lavori però, davanti a innumerevoli dubbi e domande, a volte sarcasmo, trovando impreparati gli interlocutori di fronte a uno stile informale. E quando in tanti, profani al genere, mi hanno chiesto e chiedono cosè, ho detto e dico ancora, non lo so. La risposta è che non ci sono risposte. Ognuno è davanti a tante domande e a tutte le risposte che trova, le più facili e consone. La risposta madre è lasciarsi trasportare dalle proprie fantasie là dentro, e cercare un dolore, un sogno, un brivido, un ricordo, un batti-to. Di sicuro qualcosa troverà, e pure l'approccio con l'arte così, avrà timidamente inizio. L'astratto è la conseguenza della presa di coscienza di una grande realtà, in qualsiasi espressione la si manifesti, è emozione trasformata in musica, una sorta di spiritualità, un linguaggio preciso e universale. L'acquisizione più forte della libertà, credo sia, riuscire regalarne un pò della propria agli altri. A me, succede ogni volta che vedo gente discutere davanti a una mia opera, quando a uno trasmette sentimento e, magari all'altro, sogno. Uno ci trova forza e l'altro remissione, uno vede una casa in lontananza, l'altro solo un ciarpame di sterpaglie. A me basta questo, sono riuscito nell'intento: ho fatto discutere, ho suscitato in qualcuno delle emozioni.