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I  RIDE  FOR  AFRICA

Prima di partire per un lungo viaggio insieme, si hanno in testa tante voglie, tante aspettative, tanti dubbi, e poche certezze.  Un deserto nel quale ci si può perdere, o sperare di ritrovarsi perché insieme si conoscono le anime delle persone, si scoprono, si aprono. Viene infranto pian piano il limite che tiene legati alla catena delle abitudini e della quotidianità, che non fa essere quello che si è o fare quello che si vuole.  E un viaggio come questo, partire dalle Dolomiti e arrivare sull’Etna,  fa respirare la vita, aggiunge qualcosa. Pedalare per raccogliere fondi per una causa umanitaria. Pedalare per guardare e gioire della bellezza del paesaggio italiano, immortalarlo nella sua quotidianità senza cercare angoli  o inquadrature di proposito, ma nella sua naturalezza.  Fermare negli scatti il suo respiro, i suoi colori, quello dei ciclisti. Il cambiamento  e le mutazioni di tutto e di tutti scivolando addosso il  lungo corpo dell’Italia. Pedalare per ricordarsi di nutrire la propria vita e quella degli altri, perché c’è sempre qualcuno che chiama, perché  il viaggio più grande da fare è sempre quello dentro se stessi.

Alcuni scatti dal libro

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