Giancarlo Frisoni artista poliedrico cittadino italiano residente a San Marino, nato a Montescudo.
Conosciuto a livello internazionale fin nella lontana Cina.
Ha partecipato ed esposto le sue opere alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia nel 2015 e vi parteciperà per la seconda volta consecutiva, oltre ad aver partecipato agli eventi dell’expo di Milano.
Sentiamo cosa ha da dirci in questa breve chiacchierata.
Il detto che nessuno è profeta in patria ti sta benissimo addosso!
Eppure scrivi, dipingi fotografi.
Come spieghi questa latitanza dei media nei tuoi confronti?
Purtroppo è una latitanza generale, e da questo lato siamo andati troppo indietro. Non dimentichiamo che l'Italia è stata per secoli la culla dell'arte, che siamo famosi nel mondo per questo, e lo saremmo ancora se solo si facessero un po di fatti invece di solo parole. Il compito principale spetta alle istituzione di ridare all'arte il valore che ha e il posto che le spetta. Di tornare a seminare e coltivare per poter raccogliere i frutti, ma purtroppo si privilegia solo ciò che garantisce potere, denaro e ambizione personale. E quando un ministro arriva a dire che con l'arte non si mangia, penso di aver detto tutto.
Come è nata questa tua passione per l'arte e le cose belle?
Fin da bambino l'arte ha fatto parte della mia vita, perché il gioco più bello ricordo che era poter disegnare o scrivere, anche sui muri del vecchio ghetto. Scrivere, dipingere e fotografare per me è diventata così una cosa naturale e indispensabile. Il tutto ha quasi sempre come cardine quel mondo contadino che mi ha forgiato. La terra, il fascino inimitabile delle sue creature, la bellezza delle stagioni, dei suoi colori, dei suoi paesaggi.
Come puoi conciliare il tuo lavoro con questa passione fino ad arrivare a successi internazionali?
Ora che ho terminato il mio rapporto di lavoro, posso tranquillamente concentrarmi sulle passioni che prima dovevo trascurare dedicando loro più tempo. Arrivare a traguardi così importanti sicuramente è stata la tenacia, la convinzione, la dedizione e il rispetto che ho e continuo a nutrire per l'arte. Oltre alle persone che hanno creduto in me e soprattutto al mio lavoro, proponendomi a manifestazioni internazionali.
Quali sono i prossimi appuntamenti in Italia e/o all'estero?
Nel calendario ho una imminente mostra collettiva di pittura a Rimini, una fotografica in autunno sempre a Rimini, ed un'altra importante di pittura a Riccione tornata in programmazione a causa della situazione politica nella quale il comune si è venuto a trovare. E ho sempre un invito aperto in Cina di una permanenza a lungo termine, per poter dipingere e preparare una mostra sul posto.
Oltre all’appuntamento più importante naturalmente, a Venezia, dal 13 maggio al 26 novembre 2017.
Ma cos'è per te l'arte?
L'arte è la parte vera, un linguaggio universale che comunica sensazioni senza bisogno di parole.
E’ l'essenza di un'anima piena che lascia la sua catarsi a chi è in grado di leggerla, capirla e apprezzarla, perché l'arte, specie quella contemporanea, non è purtroppo comprensibile per tutti, per questo dicevo che va proposta e insegnata per poterne così godere la bellezza e la sostanza.
Puoi spiegarci un po’ il contenuto dei tuoi quadri?
I miei quadri sono fatti di terra, di polveri di intonaci e di pietra, materiali poveri che mi ha fatto conoscere madre terra.
Stendo gli impasti su pannelli o tele di juta per i grandi formati.
Anche i colori che uso sono semplici e inusuali, perché dove l'impasto non è lasciato al naturale lo coloro con succo di sambuco, vino, pollini di quercia, zolfo, ramato, acqua arrugginita, catrame, pigmenti, ossidi.
Il risultato è una evanescenza rude impregnata di poesia, ed è proprio grazie a questo originale mix che i miei lavori incuriosiscono, destano interesse, e, fortunatamente, raccolgono consensi.
Buon lavoro e buona Biennale a Giancarlo Frisoni artista poliedrico riminese!
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Luigi Vallorani